Durante queste settimane, abbiamo avuto conferma di quanto il libro, la lettura ad alta voce, gli albi illustrati siano un veicolo fondamentale per la creazione del gruppo e per l’inclusione dei bimbi più timidi. Insomma, ogni volta che si apriva un libro era come se si stesse aprendo un sipario. Tu che sei uno dei fautori di questa magia, ci racconti questo processo?
Non lo so raccontare. È come un cuoco che si muove fra la cucina e i piatti, ma poi non sa se riesce a mettersi nei panni di chi li sta mangiando senza conoscere o saperne leggere le caratteristiche intrinseche. Quando guardo i libri ormai vedo più le caratteristiche editoriali che altro e quindi è difficile immaginare di essere solo un fruitore di quegli oggetti. Penso, da editore, che quella magia non succeda con tutti i libri, ma con quei libri in cui è stato messo il cuore e i cui autori hanno messo altrettanto cuore. È allora che si crea quel qualcosa di magico capace di affascinare le persone. Poi ci deve essere qualcuno che prende in mano questi libri e, come è avvenuto in queste settimane con voi, non tanto usa il libro per leggere un racconto o una storia, ma lo usa per mettersi in contatto con le persone. Non è il libro in sé che crea quella cosa, ma è la situazione che si crea: il libro è una materia prima e, tornando all’esempio iniziale della cucina, è come avere un buon ingrediente, che, però, da solo non basta per fare una bella cena. Tutti libri presenti sullo scaffale dello spazio Educational di Triennale e che costituivano la “piccola” biblioteca¹ del campus estivo, partivano da un principio molto semplice: un bel libro è un libro quando non è chiuso, ossia quando non ha una spiegazione, non ha una morale, non ha un giusto o uno sbagliato, non deve avere un fine. I libri fatti così sono talmente assoluti da essere sia per adulti sia per bambini: sono per chi li prende in mano in quel momento e che, usati da quelle mani, si trasformano.
Credo che in queste settimane i libri siano stati usati bene: come strumenti per creare un gruppo. La meraviglia della lettura e il fatto che fossero anche oggetti affascinanti, soprattutto in questo momento in cui è tutto estremamente digitale, ha permesso di dare vita a quella magia che un libro ha il potere scatenare.