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Triennale Milano
Carlo Aymonino, 1974, Gallaratese con Luciana, 50x70
Mostra

Carlo Aymonino. Fedeltà al tradimento

14 maggio – 22 agosto 2021
La mostra, nata da una idea di Livia e Silvia Aymonino e curata da Manuel Orazi, vuole sottolineare la centralità dell’opera di Carlo Aymonino, uno dei protagonisti dell’architettura italiana, capace di attraversare con tratto originale le diverse fasi della seconda metà del Novecento. 
Attraverso materiali d’archivio, progetti, dipinti, testi, fotografie e interviste, emergono non solo la sua visione della città e delle periferie, ma anche aspetti più personali, come l'impegno politico, l’amore per il disegno e la pittura, la vita familiare, che si intrecciano in modo indissolubile con il suo lavoro di architetto. 
La mostra si sviluppa in un percorso cronologico che lascia spazio al racconto del legame che Aymonino ha avuto con alcune città italiane: Roma, Matera, Venezia, Milano, Pesaro, luoghi in cui ha lasciato un segno preciso e inconfondibile.
Scarica l'Album Junior della mostra
Crediti
Foto: Carlo Aymonino, 1974, Gallaratese con Luciana, 50x70 Da una idea di: Livia e Silvia Aymonino A cura di: Manuel Orazi Progetto di allestimento: Federica Parolini Progetto grafico: NORM, Zurigo Direzione artistica: Lorenza Baroncelli

Highlights


@maddalenamedaglia
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@giuseppe_randazzo__
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@frangente_89
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@christianpizzinini
@christianpizzinini

Veduta della Torre Littoria
Veduta della Torre Littoria
Lampadario "carciofo" di Poul Henningsen, nella sezione della Danimarca
Lampadario "carciofo" di Poul Henningsen, nella sezione della Danimarca
Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala
Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala
Installazione luminosa "Luce spaziale" di Lucio Fontana sul soffitto dello Scalone d’onore. Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari
Installazione luminosa "Luce spaziale" di Lucio Fontana sul soffitto dello Scalone d’onore. Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari