Halley VI Research Station, foto di James Morris
La molteplicità dei punti di vista
6 aprile 2020
Il 4 marzo 2020, in una Triennale chiusa al pubblico a causa dell’emergenza coronavirus, si è svolto il primo seminario dedicato alla XXIII Esposizione Internazionale, che si terrà nel 2022. Sono stati invitati a dare il loro contributo esperti di diversi campi disciplinari: dall’astrofisica alla filosofia, dall’etologia all’arte visiva, dalla geopolitica alla robotica. Il seminario si è articolato in due momenti distinti, una prima parta dedicata ai soli partecipanti e ai loro interventi e una seconda, riassuntiva, trasmessa in live streaming.
Il team di coordinamento dell'Esposizione Internazionale, che ha organizzato questo seminario, propone alcune iniziali riflessioni sui contenuti e le modalità della giornata. Ognuno di loro offre una sintesi personale della ricchezza e della complessità dei temi trattati. Un racconto a più voci che vogliamo condividere per rendere accessibili le fasi del lavoro preparatorio della XXIII Esposizione Internazionale.
Il 4 marzo sul palco del Teatro di Triennale si è svolto il primo incontro del percorso di ricerca che ci condurrà alla XXIII Esposizione Internazionale: una conversazione a più voci per mettere a fuoco temi e urgenze in vista del 2022. Originale è stato il metodo seguito per avviare la riflessione: alcune personalità del dibattito culturale e scientifico contemporaneo sono state invitate a presentare i contenuti delle loro indagini chiedendo loro in particolare di evidenziare quegli ambiti specifici, all’interno delle loro discipline, capaci di aiutarci a indagare e comprendere il presente.
La molteplicità dei punti di vista offre ampiezza prospettica, un alto livello di specializzazione e di interazione multidisciplinare. Punti di forza del metodo di lavoro adottato sono il rifiuto di istanze egemoniche, la centralità della discussione, l'attenzione per le sfide poste dalla contemporaneità.
La prima convergenza che è emersa, sulla base dell'intervento dello storico dell’arte Giovanni Agosti, rimanda al valore dell'esperienza sensoriale per la fruizione delle opere d'arte e delle mostre. L’astrofisica Ersilia Vaudo Scarpetta, nel descrivere alcune esperimenti svolti per simulare le percezioni spazio-fisiche che caratterizzano la condizione di vita fuori dall’atmosfera terrestre, ha osservato come l’assenza delle facoltà percettive nello spazio funge da controprova del suo legame con il sistema terrestre. Quasi a dire che la Terra disegna i confini dei processi sensibili che ci rendono umani. A queste riflessioni si riallaccia quella di Carolyn Christov-Bakargiev, che ha indicato la necessità di venire a capo della distinzione tra natura e cultura, fondata su una concezione antropocentrica. Il filosofo Emanuele Coccia ha evidenziato i problemi della prospettiva patriarcale che fa coincidere il pianeta con uno spazio domestico gerarchizzato. Questo approccio antepone al rispetto delle varietà e delle interconnessioni fra diverse specie viventi un progetto di strumentalizzazione di quest’ultime da parte dell’uomo. L'unità tra specie diverse deve essere colta alla luce della metamorfosi che insieme connette le parti del tutto, ciascuna specie e l’ecosistema terrestre, e pone tra esse delle distinzioni. Il dato è particolarmente evidente osservando le vite in statu nascendi, dal momento che la nascita ci dà il senso concreto della proliferazione dell'esistente. La rappresentazione della nascita può offrire uno spunto per riflettere sui processi metamorfici e restituire dignità a ogni individualità minerale, vegetale, animale. Tale dignità, secondo l'etologo Donato Antonio Grasso, viene rispettata nei sistemi autoconservativi interspecifici. Tra formiche e piante, ad esempio, si istituisce una strettissima simbiosi che salvaguarda entrambi e decentralizza così i loro reciproci interessi di sopravvivenza. Questo microcosmo funziona come un superorganismo in cui la persistenza di una parte è indispensabile a quella dell'altra.
La scommessa di un approccio orizzontale e pluridimensionale ha dunque sortito ottimi risultati, mostrando come punti di partenza diversi possano integrarsi e rafforzarsi in una visione attenta delle sfide del mondo contemporaneo.
Video dell'evento Verso la XXIII Esposizione Internazionale di Triennale Milano del 4 marzo 2020