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Triennale Milano
Torre al Parco Sempione, © Basilico
Visita guidata

Bike Tour Vico Magistretti

15 maggio – 12 giugno 2021
Tutti i dettagli riguardo i due percorsi nelle info
La bicicletta era il mezzo di trasporto preferito da Vico Magistretti per muoversi in città. Pedalando, dal suo studio di via Conservatorio raggiungeva tutta Milano: i suoi cantieri, gli showroom delle aziende che esponevano il nascente design italiano, gli studi degli amici architetti e artisti, il Palazzo dell’Arte dove contribuiva all’organizzazione delle Esposizioni internazionali di Triennale. Due tour, da percorrere in bici, portano alla scoperta di alcune delle più significative opere architettoniche di Vico Magistretti: edifici pubblici e privati, piccoli e grandi, che ancora oggi segnano alcuni dei luoghi più importanti di Milano, dal centro alla periferia. Si consiglia di pedalare con le calze rosse, come faceva Vico.
Tour A - 15 maggio e 11 settembre
Il tour comincia al QT8, acronimo di Quartiere Triennale Ottava: un nuovo pezzo di città costruito all'alba del secondo dopoguerra come concreto manifesto di modernità architettonica e urbanistica. Tra i principi fondanti il quartiere c’era il rapporto tra natura e architettura in una forma aggiornata di città-giardino, la sperimentazione di nuove tipologie abitative e moderni sistemi costruttivi, il rispetto di programmi igienici ed economici innovativi. Vico Magistretti, allora giovane neolaureato, partecipò con diverse opere. La chiesa di Santa Maria Nascente, ideata insieme a Mario Tedeschi, fu costruita (in seguito alla vittoria di un concorso) tra il 1947 e il 1955 come fulcro del quartiere, in corrispondenza della fermata della metropolitana che collega in pochi minuti al centro. Caratterizzata dalla pianta circolare, che si ripete nel piccolo battistero, la chiesa ha una struttura portante in cemento armato e un basamento rivestito in mattoni a vista. Sempre al QT8, con Mario Tedeschi e Paolo Chessa, tra il 1946 e il 1948Magistretti disegnò inoltre varie tipologie di case a schiera per reduci d’Africa, in cui si fondono la ricerca sull’abitazione minima moderna e le caratteristiche dell’edilizia anonima italiana, facendo emergere quel rapporto tra modernità e tradizione–imparato da Ernesto N. Rogers, suo indimenticato maestro–che caratterizzerà tutta la sua opera. Alcune di queste case furono demolite, le altre modificate in maniera quasi irriconoscibile, dando prova dell’adattabilità intrinseca di questi piccoli esperimenti. Pedalando, dalla città moderna si raggiunge la vecchia Milano. Nel cuore di Brera c'è il complesso di piazza San Marco, grande intervento realizzato tra il 1969 e il1971 comprendente negozi, appartamenti e uffici. Anche in questa architettura, modernità e tradizione sono coniugate con sapienza: il rosso e il bianco della facciata cercano un dialogo con i colori della storica chiesa di San Marco, che si erge proprio di fronte; allo stesso tempo però una scala mobile, posta all’ingresso, dichiara il carattere contemporaneo dell’edificio. Ulteriore tappa del tour è costituita dalla Torre al Parco, realizzata tra il 1953 e il1956. L’edificio, tra i simboli del rinnovamento di una città in corsa verso il boom economico, si distingue per aver declinato in maniera originale e “locale” il tema dell’edificio alto. Si tratta infatti di un grattacielo “all’italiana”, caratterizzato da una pianta a L e da terrazze e arretramenti che rendono mutevole il profilo della torre. In cima, l’edificio culmina con un’inaspettata scala a chiocciola di collegamento tra gli ultimi piani, curioso dettaglio che dimostra la libertà compositiva dell’architetto milanese. Conclude il percorso la visita alla mostra in Triennale.
Tour B - 12 giugno e 3 luglio
Il tour ha inizio in via San Gregorio, accanto all'ultimo frammento superstite del vecchio lazzaretto di Milano, realizzato a partire dal 1489 per l’emergenza sanitaria scatenata dalla peste. Collocato fuori dalla Porta Orientale della città, esso consisteva in un vasto recinto quadrato con lato pari a circa 375 metri edera circondato da un fossato pieno d’acqua, ma alla fine dell’Ottocento fu demolito quasi completamente. In questo luogo, Vico Magistretti fu chiamato a costruire un edificio polifunzionale, comprendente un cinematografo al pianoterra e abitazioni in cima. Fedele alla lezione del suo maestro Ernesto N. Rogers, Magistretti cercò un dialogo con questa testimonianza storica (come si può vedere nei colori che alludono al mattone e alla pietra), ma allo stesso tempo diede prova di sperimentazione linguistica contemporanea, con tagli in facciata simili a quelli di Lucio Fontana. La seconda tappa è la chiesa di Santa Maria della Passione, davanti alla quale tre generazioni di Magistretti costruirono le loro architetture. Gaetano Besia, bisavolo di Vico, progettò Palazzo Archinto (poi Collegio delle Fanciulle)nell’Ottocento; Pier Giulio Magistretti (padre di Vico) realizzò l’edificio ad angolo tra via Conservatorio e via Bellini (dove ebbe lo studio prima lui e poi il figlio, oggi sede dell’omonima Fondazione). Pochi metri più in là, Vico costruì negli anni Sessanta un nuovo edificio, dando così forma a una sorta di trittico familiare di architettura milanese. Una visita alla Chiesa non è fuorviante: Vico fu sempre attento alle geometrie e ai materiali di questo capolavoro (montò uno specchio sulla finestra dello studio per poterne ammirare le forme anche dalla sua scrivania), e sicuramente anche alle opere d’arte contenute all’interno, opera di grandi artisti della scena milanese. Pedalando verso il quartiere di Brera troviamo il complesso di piazza San Marco, grande intervento realizzato tra il 1969 e il 1971 comprendente negozi, appartamenti e uffici. In questa architettura, come in molte altre opere di Vico, si fondono modernità e tradizione: il rosso e il bianco della facciata cercano un dialogo con i colori della chiesa di San Marco, che si erge proprio di fronte; allo stesso tempo però una scala mobile, posta all’ingresso, dichiara il carattere contemporaneo dell’edificio. Ulteriore tappa del tour è la Torre al Parco, realizzata tra il 1953 e il 1956, subito divenuta uno dei simboli del nuovo skyline milanese. Si tratta di un grattacielo “all’italiana”, che rilegge in modo originale il tema dell’edificio alto. Terrazze e arretramenti creano un ritmo di facciata sempre mutevole, mentre in cima la torre sfoggia un’inaspettata scala a chiocciola, curioso dettaglio che dimostra la libertà compositiva dell’architetto milanese. Conclude il percorso la visita alla mostra in Triennale.
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Info
Gli architetti iscritti all'Ordine di Milano che parteciperanno alla visita potranno ricevere 1 cfp per la partecipazione per mostre/fiere/similia, da richiedere mediante autocertificazione sulla Piattaforma im@teria.
TOUR A  15 maggio e 11 settembre Ritrovo ore 9.30 fuori dalla Chiesa di Santa Maria Nascente al QT8 Tappe: Chiesa di Santa Maria Nascente al QT8 ed ex Case per reduci (esterno), Casa in piazza San Marco (esterno), Torre al Parco (con visita alla terrazza), Triennale Milano
TOUR B  12 giugno e 3 luglio Ritrovo ore 9.30 in via San Gregorio, 3 Tappe: Casa in via San Gregorio (esterno), Edifici in via Conservatorio di Gaetano Besia, Pier Giulio e Vico Magistretti (esterno) e Chiesa di Santa Maria della Passione (con visita alla Sala Capitolare), Casa in piazza San Marco (esterno), Torre al Parco (con visita alla terrazza), Triennale MIlano
Crediti
Torre al Parco Sempione, © Basilico

Calendario

sabato 15 maggio 2021, ore 09.30
sabato 12 giugno 2021, ore 09.30
sabato 3 luglio 2021, ore 09.30
sabato 11 settembre 2021, ore 09.30

Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala
Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala
Modella posa nella sezione del Messico durante un servizio fotografico di moda
Modella posa nella sezione del Messico durante un servizio fotografico di moda
Caleidoscopio nella Sezione introduttiva a carattere internazionale, nel Salone d'onore
Caleidoscopio nella Sezione introduttiva a carattere internazionale, nel Salone d'onore
Installazione luminosa "Luce spaziale" di Lucio Fontana sul soffitto dello Scalone d’onore. Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari
Installazione luminosa "Luce spaziale" di Lucio Fontana sul soffitto dello Scalone d’onore. Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari