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Triennale Milano
Marco D'Agostin, First Love, foto di Alice Brazzit

L'abitudine è una cosa meravigliosa

24 settembre 2020
"Fuggiamo la convenzione, ma vogliamo sottolineare che ci sono abitudini belle da ritrovare. L'abitudine della relazione, per esempio, fra scena e platea, tra teatro e città. Riconquistando un pubblico di cui vanno capiti paure, smarrimenti, desideri. [...] Andranno ripensati da un punto di vista creativo lo spazio, la durata, l'idea stessa di messa in scena e rappresentazione."
Umberto Angelini, Direttore Artistico di Triennale Milano Teatro

"Fuggiamo la convenzione, ma vogliamo sottolineare che ci sono abitudini belle da ritrovare. L'abitudine della relazione, per esempio, fra scena e platea, tra teatro e città. Riconquistando un pubblico di cui vanno capiti paure, smarrimenti, desideri. [...] Andranno ripensati da un punto di vista creativo lo spazio, la durata, l'idea stessa di messa in scena e rappresentazione."
Umberto Angelini
Barokthegreat, GHOST We are the idiots, foto di Rolf Arnold
Barokthegreat, GHOST We are the idiots, foto di Rolf Arnold
Il 6 ottobre riparte il festival di arti performative di Triennale Milano che, dal 2018, presenta al pubblico le espressioni più innovative e affascinanti del teatro contemporaneo, della musica e della danza. Questa terza edizione, che si apre dopo i mesi difficili del lockdown, segna un nuovo inizio per il Teatro di Triennale. Da ottobre a dicembre sono 17 gli appuntamenti tra spettacoli, performance, film e concerti. Il calendario autunnale è l'occasione per riscoprire nuovi formati e sperimentare l'unione dei linguaggi espressivi, dando spazio ai giovani e ad alcuni grandi maestri della scena.

Spostare la rappresentazione, nell’incertezza dei nostri tempi attuali, significa ripensare lo sguardo. E il senso anche di una propria necessità. Tempi sospesi in cui (ri)programmare un futuro teatrale possibile con attenzione particolare alla scena italiana (e un arrivederci alla prossima primavera a molti artisti stranieri). Riconquistare una relazione con il pubblico, con i suoi desideri e le sue paure. Tornare ad abitare uno spazio di incontro e contatto, distanziati (probabilmente), in un clima di effervescente attesa. FOG appare, fermo nelle sue incertezze, come una visione instabile, molecolare. A delineare una presenza possibile, a testimoniare l’urgenza dei corpi, la loro vitalità incontenibile.
Umberto Angelini
Barokthegreat, GHOST We are the idiots, foto di Rolf Arnold
"Spostare la rappresentazione, nell’incertezza dei nostri tempi attuali, significa ripensare lo sguardo. E il senso anche di una propria necessità. Tempi sospesi in cui (ri)programmare un futuro teatrale possibile con attenzione particolare alla scena italiana (e un arrivederci alla prossima primavera a molti artisti stranieri). Riconquistare una relazione con il pubblico, con i suoi desideri e le sue paure. Tornare ad abitare uno spazio di incontro e contatto, distanziati (probabilmente), in un clima di effervescente attesa. FOG appare, fermo nelle sue incertezze, come una visione instabile, molecolare. A delineare una presenza possibile, a testimoniare l’urgenza dei corpi, la loro vitalità incontenibile."
Umberto Angelini
Annamaria Ajmone, NO RAMA, foto di Luca del Pia

Come direttore artistico del Teatro mi interessa sviluppare una riflessione critica e nuovi punti di vista sulla società contemporanea, affrontando temi legati all’attualità, alle trasformazioni socio-politiche del mondo odierno, alle aspettative nei confronti del futuro e delle nuove generazioni, alla sostenibilità ambientale e all’inclusione sociale rendendo Triennale Milano Teatro importante portavoce di istanze culturali, storiche e sociali. Non dunque un puro luogo di spettacoli ma un luogo di discussione, un osservatorio privilegiato sul cambiamento.
Umberto Angelini
"Come direttore artistico del Teatro mi interessa sviluppare una riflessione critica e nuovi punti di vista sulla società contemporanea, affrontando temi legati all’attualità, alle trasformazioni socio-politiche del mondo odierno, alle aspettative nei confronti del futuro e delle nuove generazioni, alla sostenibilità ambientale e all’inclusione sociale rendendo Triennale Milano Teatro importante portavoce di istanze culturali, storiche e sociali. Non dunque un puro luogo di spettacoli ma un luogo di discussione, un osservatorio privilegiato sul cambiamento."
Umberto Angelini

Jan Fabre, The Night Writer. Giornale Notturno, foto di Phil Griffin
Margherita Mauro, Michele Rho, Come Out! Stonewall Revolution, foto di Lorenza Daverio
Luigi De Angelis, Michele Di Stefano, Lorenzo Gleijeses, Corcovado, foto di Tomaso Le Pera
Masterclass di Deflorian/Tagliarini, foto di Luca Del Pia
Anche quest'anno, accanto agli spettacoli, tornano gli eventi di EXTRA, il Public Program di Triennale Milano Teatro. Laboratori, masterclass e incontri per conoscere più da vicino i protagonisti di FOG: importanti occasioni di confronto fra pubblico e artisti, in cui si discuterà dei grandi temi del nostro presente. Parleremo dei moti di Stonewall con storici e studiosi; esploreremo le potenzialità materiche dello spazio con Trickster-p; scopriremo i segreti della drammaturgia con il duo Deflorian/Tagliarini e dell’essere attore con Lino Musella.
Crediti
Foto di copertina: Marco D'Agostin, First Love, foto di Alice Brazzit