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Triennale Milano
© Paolo Porto
Supervisore musicale: Spartaco Cortesi
Luci: Simone Fini
Aiuto drammaturgico: Nicola Simone Cisternino, Sa.Ni., Roberta Nicolai
Produzione: Twain_Centro Produzione Danza Regionale
Con il sostegno di: MiBAC - Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Sostegno alla produzione: Romaeuropa Festival, Cango/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza Firenze, CSC Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Gender Bender, FOG Triennale Milano Performing Arts
In collaborazione con: Atelier delle Arti Livorno, Teatro Frida Piove di Sacco, Spazio K Prato, Supercinema Tuscania
Vincitore di DNAppunti coreografici 2017
Performance

S.solo

Sara Sguotti
24 marzo 2019, ore 21.00
Durata: 30'
Un autoritratto del piacere.
La Repubblica
Il DID Studio di Ariella Vidach, uno degli spazi storici dedicati alla ricerca coreografica in città, si conferma, anche in questa edizione di FOG, partner d'elezione, presentando alcune tra le più interessanti proposte della giovane danza italiana. Il secondo appuntamento della serata è con Sara Sguotti, giovane artista italiana che, con questo autoritratto viscerale, mette in scena il suo tormento e il suo piacere. Vincitore di DNAppunti coreografici 2017, S.solo è una ricerca corporea che scaturisce da un incontro emotivo con la poesia di Baudelaire Il serpente che danza e con le opere di Louise Bourgeois, Tracey Emin e Ren Hang. L’attenzione è rivolta agli effetti dell’esperienza sensibile di questi lavori sulla persona dell’artista. Sguotti lavora con la massa informe, snaturata, macabra, viscerale del suo corpo. La pratica dell’abbandono diventa un percorso di ricerca della misura: un animale costretto, che trova nella sua condizione la libertà. Libertà che è piacere di ricerca e sfocia in ulteriori vincoli. Vincoli che creano limiti da oltrepassare. Una performance evocativa, che invita il pubblico a mettersi a confronto con le proprie costrizioni e disinibizioni.
Sara Sguotti inizia la sua formazione artistica all’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Si avvicina sin da piccola, frequentando workshop e seminari con numerosi artisti internazionali. Dal 2012 comincia a lavorare come danzatrice nella compagnia Virgilio Sieni. Nel 2015 inizia una collaborazione anche con la compagnia Anton Lachky, per il progetto Side effects. Tra le altre collaborazioni, quelle con la compagnia circense di Roberto Magro, con Cristina Rizzo e con Simona Bertozzi. II suo percorso personale di creazione inizia nel 2016 con un primo studio per un solo, poi sviluppato nel lavoro S.Solo. Nello stesso anno dà inizio insieme a Nicola Simone Cisternino al progetto Sa.Ni.
Crediti
Di e con: Sara Sguotti
Supervisore musicale: Spartaco Cortesi
Luci: Simone Fini
Aiuto drammaturgico: Nicola Simone Cisternino, Sa.Ni., Roberta Nicolai
Produzione: Twain_Centro Produzione Danza Regionale
Con il sostegno di: MiBAC - Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Sostegno alla produzione: Romaeuropa Festival, Cango/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza Firenze, CSC Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Gender Bender, FOG Triennale Milano Performing Arts
In collaborazione con: Atelier delle Arti Livorno, Teatro Frida Piove di Sacco, Spazio K Prato, Supercinema Tuscania
Vincitore di DNAppunti coreografici 2017

Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala
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Lampadario "carciofo" di Poul Henningsen, nella sezione della Danimarca
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Veduta notturna dell’abitazione a cupola geodetica di Füller, progetto dell’allestimento dell’architetto Roberto Mango, realizzata nel parco Sempione per la decima Triennale
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Installazione luminosa "Luce spaziale" di Lucio Fontana sul soffitto dello Scalone d’onore. Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari
Installazione luminosa "Luce spaziale" di Lucio Fontana sul soffitto dello Scalone d’onore. Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari