Enzo Mari, 16 Animali, 1957. Danese Milano
Un dialogo sull'influenza di Enzo Mari con Paola Antonelli e Alice Rawsthorn nel terzo episodio del podcast
19 novembre 2020
La curatrice di design e Senior Curator al MoMA di New York, Paola Antonelli discute insieme all'host della serie Alice Rawsthorn l'influenza di Enzo Mari sulla concezione odierna di design nel terzo episodio di Enzo Mari Costellazione. Dal progetto dei Panettoni milanesi al capolavoro Proposta per un’Autoprogettazione.
Enzo Mari Costellazione, Episodio 3, Paola Antonelli
"Quando mi chiedono 'Perché sei così brava a parlare di design?' dico sempre che il design fa parte della normalità in Italia quindi, per rispondere alla tua domanda [Quando hai sentito parlare di Enzo Mari per la prima volta], penso al ricordo della città di Milano piena di Panettoni, i bellissimi dissuasori stradali che Mari aveva progettato: sono fantastici, fatti interamente di cemento ma trasportabili. In realtà controllando ho scoperto che sono del 1980, quindi sicuramente devo averlo conosciuto prima... forse sono stati i giocattoli Danese, in particolare il puzzle con tutti gli animali, forse ha sempre fatto parte della mia vita. Questo è il bello! Forse mi sono accorta di lui quando qualcuno mi ha detto 'Ei sai quell'oggetto, è stato disegnato da questo tipo, Enzo Mari' e lui è sempre stato parte di me da quando ho iniziato a studiare design."
Paola Antonelli
Enzo Mari, 16 Animali, 1957. Danese Milano
"Penso che abbiamo scelto tutti per primo lo stesso progetto, Autoprogettazione, perché è davvero sorprendente. Ecco la mia introduzione a Proposta per un’Autoprogettazione: non si trattava di mobili ma era un libro di istruzione affinché tutti potessero costruire i propri mobili a casa, usando alcuni elementi standard in legno. Si trattava davvero di responsabilizzare le persone, senza differenza tra designer e utente. La mia seconda scelta è il Panettone, perfetto per sedersi e mangiare un gelato o, come fossi su un fiume, per saltare da una pietra all'altra: è da sempre una caratteristica della vita milanese. Pensa letteralmente a un panettone ma di cemento con un piccolo gancio in acciaio sulla sommità che serve a una macchina per prenderlo e spostarlo: un vero e proprio abitante della città. Un altro progetto che amo molto è un progetto che Mari ha fatto con Danese: Putrella. In italiano significa una trave d'acciaio, che Mari trasforma, quasi come un oggetto ritrovato in una ciotola e che diventa una parte poetica della casa."
Paola Antonelli
"Volere è potere. Ovviamente, anche se da soli non risolveranno tutto, i designer possono suscitare un cambiamento radicale nei comportamenti. 'Designer e artisti sono in grado di formulare, attraverso manufatti e concetti, urgenti questioni politiche che non possono contare unicamente sulle normali procedure per entrare nel dibattito pubblico. In particolare, per quanto riguarda l’ambiente e tutte le problematiche ad esso associate, le priorità espresse da ricercatori, designer, attivisti, architetti e cittadini spingono lo Stato adattuare delle riforme'."
Paola Antonelli, Broken Nature, saggio introduttivo del catalogo dedicato alla mostra Broken Nature
La Sedia 1 di Enzo Mari dal suo libro Autoprogettazione del 1974, prodotta dagli artigiani di Cucula nel 2014.
Cucula, con sede a Berlino, spiega il suo sito web, “è un’associazione, un laboratorio, una piattaforma per lo scambio interculturale e un programma di preparazione professionale e sperimentale.In qualsiasi momento, fino a otto giovani rifugiati acquisiscono abilità di base di artigianato e design nel laboratorio di Cucula. Il workshop è collegato a un programma educativo in cui i tirocinanti studiano per futuri apprendistati e opportunità lavorative. Il coinvolgimento dei rifugiati a Cucula può assumere molte forme: partecipazione al programma, tirocinio e impiego. Cucula offre anche supporto quotidiano e consulenza legale”. Enzo Mari ha concesso a Cucula i diritti per la realizzazione dei progetti di Autoprogettazione.
2016, Marton Perlaki
Paola Antonelli è Senior Curator del Dipartimento di Architettura e Design del Museum of Modern Art di New York e fondatrice e Direttrice del Dipartimento di Ricerca e Sviluppo dello stesso museo. Il suo obiettivo è promuovere la conoscenza del design per far sì che l’influenza positiva di questa disciplina sul mondo sia universalmente riconosciuta. Il suo lavoro studia l’impatto del design nell’esperienza quotidiana, spesso includendo oggetti e pratiche trascurati, e combinandolo con l’architettura, l’arte, le scienze e la tecnologia. Ha curato numerose esposizioni, ha tenuto lezioni in tutto il mondo e ha fatto parte di numerose giurie internazionali per il design e l’architettura. Ha insegnato presso la University of California di Los Angeles, la Harvard Graduate School of Design e nell’ambito dei programmi MFA della School of Visual Arts di New York. Laureata in architettura al Politecnico di Milano, ha ottenuto anche dottorati di ricerca ad honorem dal Royal College of Art e dalla Kingston University di Londra, dall’Art Center College of Design di Pasadena e dal Pratt Institute di New York. Nel 2006 ha ottenuto il “Design Mind” Cooper Hewitt, National Design Award dello Smithsonian Design Museum e nel 2007 è stata nominata tra i 25 più influenti visionari nel campo del design dalla rivista “Time”. Nel 2011 è stata inclusa nella Hall of Fame dell’Art Directors Club e nel 2015 ha ricevuto l’AIGA Medal.