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Triennale Milano

Un paese sommerso

8 gennaio 2020
"Per OHT il paesaggio è stratificazione di punti di vista, oltre che luogo da percorrere a bordo di una automobile alla ricerca dei tre laghi di Resia." Lo spettacolo Curon/Graun raccontato in un lungo articolo di Artribune
OHT | Office for a Human Theatre – Curon/Graun, disegni di studio, 2019
OHT | Office for a Human Theatre lavora all'interno dei confini teatrali e al di là di essi. Fondata nel 2008 da Filippo Andreatta, OHT si occupa di paesaggio e di politica personale sottilmente affrontata nello spazio pubblico e privato.
OHT | Office for a Human Theatre – Play as a Landscape, Antonio Ottomanelli, 2009
OHT ha collaborato con istituzioni nazionali e internazionali come Josef e Anni Albers Foundation negli USA, Fondazione Haydn di Trento e Bolzano, ONDA / NYC Artists' Salon, Romaeuropa Festival, Whitechapel Gallery London, festival Latitudes Contemporaines, Centro S. Chiara di Trento, MAXXI museo delle arti del XXI secolo per citarne solo alcune. Infine, Centrale Fies e MART Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto sono stati spesso partner di vari progetti sia per produzioni che per i debutti.

OHT | Office for a Human Theatre – Curon/Graun
Arvo Pärt è un compositore estone noto per la sua musica sacra. Dopo un primo periodo di studio della musica dodecafonica, nel 1971 Arvo Pärt entra in silenzio contemplativo dedicandosi esclusivamente allo studio della musica sacra e gregoriana con particolare attenzione al periodo medioevale e rinascimentale. Dopo sei anni, nel 1977, interrompe il suo silenzio con un genere musicale che lo contraddistingue: il “tintinnabuli”, ovvero un suono simile a una campana. Arvo Pärt è considerato uno dei pionieri del minimalismo e del minimalismo sacro, seppur lui non si sia mai definito un minimalista, e le sue composizioni affascinano il mondo intero.
Pärticles
Gli studenti del corso di Sound Design di IED Milano, coordinati da Painè Cuadrelli, hanno lavorato a un progetto sonoro, Pärticles, ispirato dalle composizioni di Arvo Pärt, con cui Filippo Andreatta di OHT si confronta nello spettacolo, trasformate in tracce musicali attraverso manipolazioni digitali, elaborazioni e sovrapposizioni ritmiche.
Crediti
Progetto di: Edoardo Bader, Luca Castelli, Cosma Castellucci, Matteo Colzi, Leonardo Lazzarin, Mattia Liciotti, Riccardo Paparella, Alexandru Patriche, Giannantonio Rea, Gianluca Volpe Con la supervisione di Painè Cuadrelli