© Niels Knelis
Spettacolo
Three Verses of Solitude
Zoukak
15 aprile 2026, ore 19.30
PRIMA ITALIANA
Durata: 60'
Biglietti in vendita da metà dicembre 2025
Intero: 24 €
Under 30 / over 65 / gruppi: 17 €
Studenti: 12 €
Membership: compreso nell'abbonamento
Ispirato alla quiete contemplativa della Rothko Chapel di Houston, dipinta dal grande artista Mark Rothko e diventata simbolo di dialogo interreligioso, lo spettacolo Three Verses of Solitude apre uno spazio immersivo in cui la solitudine diventa sia rifugio personale sia condizione condivisa, soprattutto in tempo di guerra. Lo firmano Maya Zbib, regista libanese e co-fondatrice del celebre collettivo teatrale Zoukak di Beirut, Lee Serle, coreografo incaricato della Trisha Brown Company, e Ben Frost, figura di riferimento dell’elettronica sperimentale contemporanea, e i membri di Zoukak. Gli autori tracciano uno spettro emotivo che va dal bisogno di stare con sé alla paura di restare soli, evocando echi del confinamento pandemico e l’intimità silenziosa della prima maternità. Gesti minimi, attese e presenze delicate invitano a rallentare, a trovare calore nella distanza e bellezza nell’ascolto. La solitudine non è assenza, ma possibilità: uno stato di immaginazione e trasformazione, dove nuovi mondi possono emergere nella quiete.
Fondato nel 2006 a Beirut dal regista e performer Maya Zbib insieme a Lamia Abi Azar, Junaid Sarieddeen, Omar Abi Azar e Mohamad Hamdan, Zoukak è un collettivo teatrale dedicato alla creazione collaborativa e al teatro come strumento di riflessione, resistenza e impegno sociale. Le loro performance esplorano temi quali il potere, la memoria e l'emarginazione, e sono state presentate a livello internazionale in sedi quali la New York Public Library (New York), il Royal Court Theatre (Londra), il Festival International des Arts de Bordeaux (Bordeaux), il Festival Santiago a Mil (Santiago), il La Mama Theatre (New York) e lo Spoleto Festival USA (Charleston), tra le altre. Zoukak ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti come la borsa di studio Ibsen (2012), il premio della Fondazione Anna Lindh (2014), la borsa di studio Praemium Imperiale (2017), il premio della Fondazione Chirac (2017) e il premio internazionale Ellen Stewart (2018), promuovendo al contempo lo sviluppo artistico locale attraverso residenze, formazione e lo Zoukak Sidewalks Festival, nato nel 2016 nella capitale libanese, che ha ospitato negli anni artisti del calibro di Milo Rau, Stanislas Nordey, Chris Thorpe e Thomas Ostermeier, ed è stato sospeso dal 2024 a causa della guerra israeliana contro il Libano.
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Crediti
Regia: Maya Zbib
Coreografia: Lee Serle
Composizione musicale: Ben Frost
Testo: Maya Zbib e Omar Abi Azar
Ideazione collettiva: Zoukak Collective, Lee Serle e Ben Frost
Interpreti: Lamia Abi Azar, Junaid Sarieddeen, Lee Serle e Maya Zbib
Progettazione luci: James F. Ingalls
Scenografia e costumi: Caspar Pichner
Realizzazione maschere: Dima Al Attar
Assistente alla regia / stage manager: Yara Sadek
Direttore tecnico: Antonella Rizk
Production manager: Mohamad Hamdan
Coordinatrice di produzione: Jana Bou Matar
Assistente di produzione: Serjoun Sarieddine
Poster: Maya Chami
Produzione: Zoukak Theatre
Con il supporto di: The Rolex Perpetual Arts Initiative
Con ulteriore supporto di: Ambasciata Svizzera in Libano
Sviluppato parzialmente presso: BAM (Brooklyn Academy of Music, NYC), Mabou Mines (NYC), e Noorderzon Festival (Groningen)
Highlights
Tre modelle percorrono il Ponte che collega il Palazzo dell'Arte con l'area verde antistante, progetto degli architetti Aldo Rossi e Luca Meda
Mostra sugli Studi delle proporzioni, allestimento dell'architetto Francesco Gnecchi-Ruscone, esposto nella mostra Studi sulle proporzioni
Lampadario "carciofo" di Poul Henningsen, nella sezione della Danimarca
Veduta notturna dell’abitazione a cupola geodetica di Füller, progetto dell’allestimento dell’architetto Roberto Mango, realizzata nel parco Sempione per la decima Triennale