Triennale Milano
© Pierre Gondard
Spettacolo

The Blue Hour

Benjamin Kahn
14 – 15 marzo 2026
Durata: 60'
Biglietti in vendita da metà dicembre 2025 Intero: 24 € Under 30 / over 65 / gruppi: 17 € Studenti: 12 € Membership: compreso nell'abbonamento
The Blue Hour è parte di una trilogia di assoli creati dal danzatore e coreografo Benjamin Kahn, protagonista assoluto della scena francese che guarda alla danza e alla coreografia come potenti strumenti politici. In contrappunto ai due assoli precedenti, dedicati ciascuno ai performer Cherish Menzo e Sati Veyrunes, The Blue Hour è un ritratto del giovane danzatore Théo Aucremanne. La blue hour – l’ora blu, o crepuscolo – è quel momento di sospensione tra la notte e il giorno, tra il sonno e la veglia, che diventa  metafora del contemporaneo: i nostri occhi, ancora arrossati dalla stanchezza di un presente sospeso tra crisi ecologiche, emergenze politiche e sociali, faticano ad accogliere il bagliore di un futuro possibile. Théo Aucremanne si insinua in questa crepa nel tempo profonda e silenziosa, riempiendola con la sostanza della sua danza: in un continuo processo di costruzione e decostruzione, ci accompagna, ancora addormentati e vulnerabili, all'alba di un nuovo risveglio. Qui non c’è paura né lotta, ma un’attesa piena di speranza in nuove possibilità, preghiere e giorni più luminosi.
Benjamin Kahn è un danzatore e coreografo con base a Bruxelles. Ha studiato drammaturgia e teatro presso l’Università di Aix-en-Provence e il Conservatorio di Rennes, e si è laureato all’ESAC (École Supérieure des Arts du Cirque) in Belgio. Dopo gli studi ha collaborato con coreografi come Philippe Saire, Benjamin Vandewalles, Nicole Beutler, Ben Riepe, Frédéric Flamand, Maud Le Pladec, Egle Budvytyte e Alessandro Sciarroni. È anche occhio esterno e drammaturgo per altri progetti (Cuir / Cie Un loup pour l'homme, Darkmatter / Cherish Menzo tra gli altri) e insegna danza al CNAC, all’ESAC e nei conservatori. Dal 2019 ha iniziato a creare i propri progetti. Vedendo la danza e la coreografia come potenti strumenti politici, è particolarmente interessato a costruire e de-costruire il modo in cui osserviamo i corpi individuali e collettivi. Attingendo all’interdisciplinarità del suo percorso e alla ricchezza degli incontri in studio con performer singolari, crea opere che combinano testi, scrittura coreografica precisa e potenti paesaggi sonori e luminosi per interrogare le questioni della società. Tra il 2019 e il 2023 ha creato una trilogia di soli: Sorry, But I Feel Slightly Disidentified… (2019), Bless the Sound that Saved a Witch like Me (marzo 2023) e The Blue Hour (giugno 2023), indagando le proiezioni sui corpi, lo sguardo e il legame tra intimo e collettivo.
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Crediti
Concept, direzione artistica: Benjamin Kahn Performance: Théo Aucremanne Drammaturgia: Youness Anzane Progettazione luci: Jan Fedinger Sound design: Gagi Petrovic Tecnico del suono: Sammy Bichon Tecnico luci: Neills Doucet Produzione esecutiva: Actoral Marseille Touring, sviluppo: Sandrine Barrasso Coproduzione e residenze: KLAP Maison pour la danse, Festival de Marseille, Les Halles de Schaerbeek Ringraziamenti a: Studio Thor, con il supporto della Compagnie Thor / Thierry Smits, Les Halles de Schaerbeek, Louis Daurat e Léonard Degoulet

Highlights

© Pierre Gondard
© Pierre Gondard
© Pierre Gondard

Archivi e collezione

Interno del Tunnel Pneu, progetto di Jonathan De Pas, Donato D’urbino e Paolo Lomazzi
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Veduta notturna del Palazzo dell'Arte ripreso dalla Torre Littoria
Veduta notturna del Palazzo dell'Arte ripreso dalla Torre Littoria
Veduta notturna dell’abitazione a cupola geodetica di Füller, progetto dell’allestimento dell’architetto Roberto Mango, realizzata nel parco Sempione per la decima Triennale
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Installazione luminosa "Luce spaziale" di Lucio Fontana sul soffitto dello Scalone d’onore. Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari
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