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Triennale Milano
©IVANM
Performance

ONLY BONES v1.6

Marina Cherry
20 – 21 gennaio 2024
Durata: 30' Ingresso libero
Dopo il successo di Guillaume Martinet dello scorso anno, Fuori Asse Focus presenta in prima italiana ONLY BONES v1.6. Dinoccolata e allampanata, Marina Cherry cigola, zompetta e cammina in punta di piedi. Attraverso la contorsione e la manipolazione corporea, porta in scena pezzi frammentati di un universo surreale per una performance da solista fagocitante, elettrica e a tratti inquietante. Marina Cherry fa scoppiare le bolle della banalità, spinge oltre i limiti il teatro fisico, ricerca l’innovazione tra vincoli estremi, massimizza il minimo indispensabile. Questa palette di variazioni rende difficile una definizione: gioco sui margini, incertezza, messa in discussione dell’immagine e delle norme, assurdità, ironia grottesca. 
Crediti
Autrice, interprete e co-direzione: Marina Cherry Concept e occhio esterno: Thomas Monckton Disegno luci e suono: Marina Cherry

Calendario

sabato 20 gennaio 2024, ore 17.00
domenica 21 gennaio 2024, ore 17.00

Veduta notturna del Palazzo dell'Arte ripreso dalla Torre Lsittoria
Veduta notturna del Palazzo dell'Arte ripreso dalla Torre Lsittoria
Interno del Tunnel Pneu, progetto di Jonathan De Pas, Donato D’urbino e Paolo Lomazzi
Interno del Tunnel Pneu, progetto di Jonathan De Pas, Donato D’urbino e Paolo Lomazzi
Mostra sugli Studi delle proporzioni, allestimento dell'architetto Francesco Gnecchi-Ruscone, esposto nella mostra Studi sulle proporzioni
Mostra sugli Studi delle proporzioni, allestimento dell'architetto Francesco Gnecchi-Ruscone, esposto nella mostra Studi sulle proporzioni
Una modella posa all'interno della Mostra di oggetti per la casa (o Mostra Oggetti d'uso), nel Padiglione USA progettato dagli architetti Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers
Una modella posa all'interno della Mostra di oggetti per la casa (o Mostra Oggetti d'uso), nel Padiglione USA progettato dagli architetti Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers