© Boris Breugel
Spettacolo
Language: no broblem
Marah Haj Hussein / Monty
1 – 2 aprile 2026
Durata: 70'
Biglietti in vendita da metà dicembre 2025
Intero: 18 €
Under 30 / over 65 / gruppi: 12 €
Studenti: 9 €
Membership: compreso nell'abbonamento
In un percorso tra geografie, voci e immaginari, Language: no broblem esplora il multilinguismo come condizione di identità e resistenza. Tra danza e drammaturgia, Marah Haj Hussein, originaria di Kofor Yassif, nella Palestina occupata, e attualmente residente ad Anversa, interseca il racconto di un viaggio in treno in Belgio alle storie della sua famiglia in Palestina. La relazione tra l’arabo palestinese, la lingua madre dei suoi familiari, e l’ebraico, idioma ufficiale dello Stato in cui vivono, rivela le forme di oppressione, violenza e dominio che una lingua può esercitare su un’altra. Con umorismo, rabbia e amore, la performance riflette sul progressivo meccanismo di potere che, di generazione in generazione, assicura la supremazia della lingua del colonizzatore.
Marah Haj Hussein è una danzatrice, attrice e creatrice originaria di Kofor Yassif, nella Palestina occupata. Attualmente vive ad Anversa, dove nel 2021 ha conseguito la laurea triennale in Danza presso il Conservatorio Reale di Anversa e nel 2023 il master in Arte Drammatica presso il KASK di Gand. Fondendo queste due discipline, Marah sfida la delimitazione che separa il testo dal movimento, cercando al contempo possibili modi per consentire a entrambi di entrare nello spazio performativo. Nel suo lavoro, Marah indaga la definizione di lingua madre in un contesto multilingue, esplorando al contempo le dinamiche di potere tra le lingue. Con Language: no broblem Marah ha vinto il Roel Verniers Prize dell'Het Theaterfestival nel 2023, dove nel 2025 si è aggiudicata il premio per la performance più acclamata per gli under 35 ai prestigiosi The Sector Awards, organizzati dal festival di Anversa in collaborazione con in teatri NTGent, KVS e Toneelhuis.
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Crediti
Concept e performance: Marah Haj Hussein
Sound design: Anton Lambert
Musica e composizione: Verena Rizzo
Projection mapping e tecniche: Koen de Saeger
Drammaturgia: Krystel Khoury
Scenografia e tessuti: Agnese Forlani
Déco:r: Mohamed Sultan
Progettazione luci: Pol Seif
Coproduzione: Monty & Moussem
Finanziamento: Het TheaterFestival e Fonds voor Nieuwe Makers van Stad Antwerpen
Ringraziamenti: Kaaitheater, Toneelhuis, Kunstcentrum BUDA, A Two Dogs Company, DeSingel, hetpaleis, Thomas Bellinck, Barakat Haj, Lubna Haj, Luna Haj, Hala Haj, Sari Haj, Moanes Fahoum, Anan Saadi, Fadia Shehadeh e Hashem Shehadeh
Highlights
Veduta notturna del Palazzo dell'Arte ripreso dalla Torre Littoria
Veduta notturna dell’abitazione a cupola geodetica di Füller, progetto dell’allestimento dell’architetto Roberto Mango, realizzata nel parco Sempione per la decima Triennale
Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala
Una modella posa all'interno della Mostra di oggetti per la casa (o Mostra Oggetti d'uso), nel Padiglione USA progettato dagli architetti Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers