© Giada Spera
Performance online
KEO
Elena Sgarbossa
27 novembre 2020, ore 20.00
“
Una performance di estrema poeticità e altissima capacità di autoastrazione.
”klpTeatro
KEO, performance di Elena Sgarbossa è il nome di un satellite artificiale che propone di lanciare una capsula spazio-temporale che porterà con sé messaggi scritti da abitanti della Terra e destinati all’umanità del futuro, tra 50.000 anni, quando si prevede che il satellite rientri nell’atmosfera terrestre. Molte persone in tutto il mondo sono state invitate a contribuire al Keo Project con il proprio messaggio, in modo da permettere a chi verrà dopo di noi di essere testimone attendibile di questo nostro tempo, di questa versione di noi.
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Elena Sgarbossa è una giovane danzatrice e maker italiana. Si forma presso il Corso Triennale di Danza Contemporanea del Balletto di Roma. Approfondisce la sua pratica attraverso progetti sostenuti dal Network Anticorpi XL e da OperaEstate Festival/Bassano del Grappa dove ha modo di approcciarsi alla pratica di insegnamento Dance Well (Ricerca e Movimento per il Parkinson). Come performer ha collaborato con Marco D’Agostin, Chiara Frigo, Masako Matsushita, Davide Valrosso, Andrea Rampazzo e Pietro Marullo. Nel 2018 si avvicina all’esperienza coreografica con il solo KEO, lavoro vincitore di DNAppunti Coreografici. Nel 2019 partecipa al progetto europeo “Empowering Dance” supportato da programma EU Erasmus+ e crea Flying Carpet, progetto sostenuto da Boarding Pass Plus Dance in collaborazione con altre quattro artiste italiane.
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Crediti
Di e con: Elena Sgarbossa
Disegno luci: Simone Sonda
Grazie a: Anna Grigiante , Ilaria Marcolin, Marco D'Agostin, Pablo Tapia Leyton, Vittoria Caneva
Con il sostegno di: Fondazione Romaeuropa, OperaEstate Festival/CSC Centro per la scena Contemporanea del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Cango/Centro nazionale di produzione sui linguaggi del corpo e della danza Firenze, Gender Bender di Bologna e Fondazione CRT Centro di Ricerche Teatrali/Teatro dell’Arte, Zebra Cultural Zoo.
Foto di: Giada Spera