© Alejandra Amere
Spettacolo
Analphabet
Alberto Cortés
3 – 4 marzo 2026
Durata: 65'
Biglietti in vendita da metà dicembre 2025
Intero: 24 €
Under 30 / over 65 / gruppi: 17 €
Studenti: 12 €
Membership: compreso nell'abbonamento
Su una spiaggia, al tramonto, due amanti stanno litigando furiosamente, quando all’improvviso, sul mare, appare un fantasma di nome Analphabet. Questo spirito romantico, con le sue canzoni e poesie d’amore, guarisce le relazioni tossiche e getta luce sui luoghi di cruising, i punti di incontro “segreti”, all’aperto, parte dell’immaginario della comunità LGBTQ+. Con una prosa ipnotica, il regista e artista performativo andaluso Alberto Cortés, rivelazione nel panorama artistico internazionale, presenta uno spettacolo magnetico, ispirato al libro La decadencia del analfabetismo di José Bergamín, critica di una società che sacrifica la poesia in nome dell’ordine razionale, dove tutto deve essere organizzato, leggibile e fisso, come l’alfabeto. Analphabet esplora il tema della violenza intra-genere nelle relazioni queer, segnate dall’eredità patriarcale, attraverso una performance toccante e sorprendente.
Alberto Cortés (Malaga, 1983) è regista, drammaturgo e performer. Si laurea alla ESAD di Malaga in Regia e Drammaturgia e in Storia dell’Arte presso l’Università di Malaga. Nel 2009 inizia il suo percorso artistico lavorando con vari formati e discipline, nel tentativo di indagare l’intangibile, lo spirituale e l’umano attraverso creazioni di teatro, danza e performance ma anche folclore, flamenco o site-specific. Intende il palcoscenico come spazio del desiderio e della relazione romantica con lo spettatore. Le sue creazioni sono state rappresentate in diverse istituzioni e festival in Spagna (Teatros del Canal, Mercat de les Flors, Festival de Otoño, Dansa Valencia, BAD, Sâlmon, TNT, Teatro Central, FIT, Conde Duque, Teatre Nacional de Catalunya o Teatro Español) e a livello internazionale (FITEI, Kunstenfestivaldesarts, BoCA o Festival d’Automne di Parigi).
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Crediti
Ideazione, drammaturgia, testi, regia e interpretazione: Alberto Cortés
Violino: Luz Prado
Progettazione luci: Benito Jiménez
Tecnici luci: Benito Jiménez
Suono: Óscar Villegas
Coordinamento tecnico: Cristina Bolívar
Registrazioni pianoforte: César Barco
Spazio scenico: Víctor Colmenero
Sottotitoli: Marion Cousin
Costumi: Gloria Trenado
Ripresa esterna: Mónica Valenciano
Fotografia: Alejandra Amere
Video: Johann Pérez Viera
Produzione: El Mandaíto Producciones SL
Una coproduzione di: TNT Terrasa Noves Tendències, Centro de Cultura Contemporánea Condeduque, FITEI – Festival Internacional de Teatro de Expressão Ibérica, Centre de les Arts Lliures de la Fundació Joan Brossa e Festival Iberoamericano de Teatro de Cádiz
Con la collaborazione di: Azala, Graner, Goethe-Institut Madrid, Escena Patrimonio, Festival de Otoño de Madrid, Programma di Residenze Artistiche dell’Agencia Andaluza de Instituciones Culturales e Ayuntamiento de La Rinconada
Highlights
Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala
Veduta notturna del Palazzo dell'Arte ripreso dalla Torre Littoria
Installazione luminosa "Luce spaziale" di Lucio Fontana sul soffitto dello Scalone d’onore. Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari
Ingresso principale sul fronte ovest del Palazzo dell'Arte