Triennale Milano
© Christophe Raynaud De Lage
Spettacolo

When I Saw the Sea

Ali Chahrour
11 marzo 2026, ore 19.30
PRIMA ITALIANA
Durata: 70'
Biglietti in vendita da metà dicembre 2025 Intero: 24 € Under 30 / over 65 / gruppi: 17 € Studenti: 12 € Membership: compreso nell'abbonamento
Il coreografo e danzatore libanese Ali Chahrour presenta una performance che celebra le lotte e la resilienza delle lavoratrici domestiche migranti in Libano, trasformando la memoria in un canto di resistenza. When I Saw the Sea dà voce alle donne intrappolate nel sistema della Kafala, un regime di “sponsorizzazione” che lega il permesso di soggiorno al datore di lavoro, negando diritti, tutele e libertà, tra sfruttamento e violenze. In scena, tre interpreti raccontano le proprie storie e quelle di molte altre donne, in bilico tra una terra in fiamme e il Mar Mediterraneo, unico orizzonte di libertà. Un potente viaggio che intreccia musica dal vivo, danza e testimonianza in una ribelle celebrazione della vita. 
Nato a Beirut, il coreografo e danzatore Ali Chahrour inventa un gesto liberato dai codici e dai modelli occidentali, che agisce come riflesso della sua cultura e del contesto politico, sociale e religioso in cui si muove. In una precedente serie di spettacoli, parte della sua trilogia “Morte” – Fatmeh (2014), Leila’s Death (2015) e May he Rise and smell the fragrance (2017) – evocava liturgie funebri mescolando tradizione e modernità tagliente. Ha poi intrapreso una seconda serie di performance dedicate all’“Amore”, con Night (2019), seguita da Told by my Mother (2021), The Love Behind My Eyes, vincitore del premio ZKB Patronage allo Zurich Theater Spektakel 2022, e conclusa con Iza Hawa (2023). Unendo poesia lirica e dei corpi, le performance di Ali Chahrour sono state presentate al Festival di Avignone nel 2016, 2018 e 2022, e in molti altri festival in tutto il mondo. Attualmente, si sta preparando a lavorare su una nuova trilogia intorno al tema della “Paura”.
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Info
Spettacolo in arabo, amarico e inglese con sovratitoli in italiano e inglese
Crediti
Regia e coreografia: Ali Chahrour Performer: Zena Moussa, Tenei Ahmad, Rania Jamal, Lynn Adib, Abed Kobeissy Musica composta e eseguita da: Chadi Aoun Assistente alla regia e coreografia: Guillaume Tesson Progettazione luci e direttore tecnico: Pol Seif Assistente al direttore tecnico: Benoît Rave Sound designer: Guillaume Tesson, Ali Chahrour Scenografia: Chadi Aoun Responsabile comunicazione: Lea Skayem Fotografia: Christina Atik Graphic design: Hala Omran Revisione testi: Marianne Noujeim Traduzione testi: Marianne Noujeim Prodotto da: Ali Chahrour Responsabili di produzione: Christel Salem, Chadi Aoun Coproduzione: Le Festival d’Avignon, Ibsen Scope, HAU Hebbel am Ufer, Berlino, Arab Fund for Arts and Culture (AFAC), Al Mawred al Thaqafi, DeSingel Antwerp, Domino Zagreb, Perforations Festival, Holland Festival, Zürcher Theater Spektakel, Al Madina Theater Con il supporto di: Beryte Theater, L’Institut Français de Beyrouth, Wicked Solutions, WASL Productions, Beit el Laffé, Raseef, Beirut, Houna Center, Orient 499 Un ringraziamento a: Kafa, Megaphone, Daraj Media, Hammana Artist House, Zoukak Theatre, Seenaryo, Mohana Ishak, Hussein Hajj, Abdallah Hatoum, Anthony Sahyoun, Ali Khedr, Eric Deniaud, Chrystèle Khodr, Raymond Zakaria, Hind Hamdan, Viany Ngemakoue, Sophie Ndongo, Jouma Fayé, Mariam Sesay, Sarie Teshome, Aisha Temam, Raheel Teshome, Mihret Birhane, Laurentine Mbekati

Highlights

© Christophe Raynaud De Lage
© Christophe Raynaud De Lage
© Christophe Raynaud De Lage
© Lea Skayem

Archivi e collezione

Modella posa nella sezione del Messico durante un servizio fotografico di moda
Modella posa nella sezione del Messico durante un servizio fotografico di moda
Installazione luminosa "Luce spaziale" di Lucio Fontana sul soffitto dello Scalone d’onore. Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari
Installazione luminosa "Luce spaziale" di Lucio Fontana sul soffitto dello Scalone d’onore. Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari
Ingresso principale sul fronte ovest del Palazzo dell'Arte
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Lampadario "carciofo" di Poul Henningsen, nella sezione della Danimarca
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