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Triennale Milano
Yasmine Hugonnet in Nascondere

La coreografa e danzatrice Yasmine Hugonnet parla del legame nascosto tra spettatore e danzatore

22 gennaio 2022
Coreografa, danzatrice e ricercatrice, Yasmine Hugonnet è una delle docenti coinvolte nel progetto formativo Nascondere, ideato da Romeo Castellucci e prodotto da Triennale Milano in collaborazione con la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Secondo Hugonnet il nascondersi si trova in una dimensione della danza che si articola tra i movimenti visibili e invisibili dei danzatori. In questo susseguirsi di immagini lo spettatore rimane in attesa di qualcosa che è ancora nascosto. La danza non è fatta solo di danzatori e spettatori, ma anche di questo terzo corpo invisibile che crea un legame unico tra chi guarda e chi esegue la performance. Questo corpo invisibile – spiega infine – è il corpo del vuoto, in cui depositiamo le nostre memorie, le nostre aspettative e i nostri pensieri.

"Per me la danza si articola tra il movimento visibile e dei tempi di movimento invisibili, che sono una successione di immagini nella mente dello spettatore, o dei momenti in cui si aspetta, dove non si vede immediatamente apparire qualcosa, ma si resta in attesa di ciò che accade nel corpo di una danzatrice o di un danzatore."
Yasmine Hugonnet
Yasmine Hugonnet
Yasmine Hugonnet è coreografa, danzatrice e ricercatrice – invitata dai maggiori festival e teatri europei. Il suo lavoro indaga i rapporti tra forma, immagine e sensazione, ed esplora la (de)costruzione del linguaggio coreografico attraverso processi di incarnazione e di appropriazione. Nata a Montreux in Svizzera nel 1979 e cresciuta in Mali, torna in Europa per studiare danza classica e contemporanea prima a Losanna, poi a Parigi e infine a New York. Il suo linguaggio coreografico è incentrato sulla relazione tra postura, attenzione e immaginazione.
Crediti
Video: Stefano Conca Bonizzoni
Questo articolo è parte di una serie di contenuti dedicata al progetto formativo Nascondere, ideato da Romeo Castellucci. Quattordici giornate di studio sull’arte della scena che si sono svolte tra il 12 novembre e l’11 dicembre 2021, rivolte a un gruppo di partecipanti e a una dramaturg selezionati attraverso un bando pubblico.