Un ricordo di Vittorio Gregotti
2 aprile 2020
Vittorio Gregotti (Novara, 10 agosto 1927 – Milano, 15 marzo 2020) è stato un architetto, urbanista e teorico dell'architettura italiano. Nell'ambito di Triennale Decameron Stefano Boeri, architetto e Presidente di Triennale Milano, ha ricordato insieme a Pierluigi Nicolin, critico dell'architettura e direttore della rivista Lotus, e a Marco De Michelis, storico dell'architettura, i momenti più importanti della vita professionale e personale di Gregotti.
Un ricordo di Vittorio Gregotti, Stefano Boeri, Pierluigi Nicolin e Marco De Michelis
Audio del dialogo
”Mi vengono in mente due cose, pensando a Gregotti. Innanzitutto lo splendore degli anni '60, momento in cui è stata introdotta un’idea concettuale, quasi avanguardistica dell’architettura italiana: l’idea del progetto, del territorio, come Gregotti spiega nel libro Il territorio dell’architettura, e di come i concorsi di allora siano stati un laboratorio per questo nuovo tipo di architettura. La realizzazione che esprime di più questi ideali utopistici è l’Università della Calabria realizzata negli anni '70: una grande opera di land-art.”
Pierluigi Nicolin
Gregotti Associati, Università della Calabria, Cosenza, 1974. Fonte Artribune
”Il secondo è il periodo della Gregotti Associati, che ho vissuto personalmente: è il periodo delle grandi opere. Un momento dell’architettura italiana in cui si fa il grande numero con tanti singoli progetti. Un momento che ha fatto discutere ma che è parte del personaggio di Gregotti.”
Pierluigi Nicolin
Gregotti Associati, Università della Calabria, Cosenza, 1974. Fonte Domus 673, giugno 1986
”Mi ricordo il progetto del Caleidoscopio della Triennale, era un rovesciamento dei termini e delle aspettative convenzionali sull'architettura che avevo allora.”
Pierluigi Nicolin
Nella sua lunga carriera Vittorio Gregotti ha partecipato a numerose Esposizioni Internazionali di Triennale Milano, in particolare ha curato insieme a Umberto Eco la sezione introduttiva della XIII Triennale del 1964, intitolata Tempo libero.
XIII Triennale di Milano, 1964, Tempo libero. Caleidoscopio, sezione introduttiva curata da Vittorio Gregotti e Umberto Eco. Fonte Triennale Milano Archivi
”Nel progetto della Bicocca Vittorio realizza una sorta di autobiografia in pietra, una variazione a partire dalle sue enciclopedie di architetture, un momento importante dal punto di vista storico e critico.“
Stefano Boeri
Vittorio Gregotti, Università Milano Bicocca, 1986-99. Fonte Artribune
Vittorio Gregotti ha diretto la rivista di architettura Casabella dal numero 478, marzo 1982, al 630-631, gennaio 1996. Come sottolinea Stefano Boeri: ”Vittorio è stato redattore, caporedattore e infine direttore di una rivista che ha costruito un modo di pensare all'architettura e alla città negli anni '80”. Marco De Michelis, parte della redazione della rivista sotto la direzione di Gregotti, ricorda: ”Vittorio difendeva Casabella come su un pulpito, per lui non era semplicemente informazione, ma formazione”.
Casabella 486, dicembre 1982, direttore Vittorio Gregotti
"Architettura come modificazione", Casabella 498-499, gennaio-febbraio 1984, direttore Vittorio Gregotti
"Giappone: una modernità dis-orientata", Casabella 608-609, gennaio-febbraio 1994, direttore Vittorio Gregotti
"Internazionalismo critico", Casabella 630-631, gennaio-febbraio 1996, direttore Vittorio Gregotti
”La cultura di Vittorio Gregotti era alimentata da un’idea estremamente generosa del disciplinare. Conosceva le arti visive, la musica, come conosceva l’architettura. Tutto questo ritornava nel suo lavoro. [...] Era un vero autore e la sua autorialità era sempre il risultato di un processo collettivo.”
Marco De Michelis
Vittorio Gregotti, Case a Cannaregio, Venezia, 1981-86. Fonte Artribune
”Per Vittorio Gregotti il design industriale non era soltanto il disegno del prodotto domestico, il suo pensiero corrisponde alla definizione data dall'artista ungherese Moholy-Nagy: il design è progetto di vita, è progetto politico.”
Marco De Michelis