Triennale Milano

Persone e luoghi

26 marzo 2020
"È un periodo molto complesso. Tutto quello che si sta vivendo fuori dal carcere, all'interno viene estremamente amplificato. Da una parte, le mura separano il carcere dalla città e lo proteggono, dall'altra, in questo momento, rappresentano un limite invalicabile.” Giacinto Siciliano, Direttore della casa circondariale di Milano San Vittore, e Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, riflettono sulla situazione carceraria italiana e, in particolare, sulle rivolte insorte in diversi istituti penitenziari a fronte dell’emergenza sanitaria.
”In questo momento storico inedito si assiste a un paradosso. La sensazione di aver perso parte di quella libertà di movimento a cui siamo abituati crea una situazione di prossimità fra la vita quotidiana di un normale cittadino e quella di chi vive in una condizione di reclusione.” Stefano Boeri
”In carcere, cose che sarebbero banali nella vita di tutti i giorni assumono un significato particolare. Penso che in questi giorni le limitazioni che stiamo subendo ci facciano riflettere. Il fuori dal carcere si sta avvicinando al sistema di costrizioni che è il dentro. Alla fine di questo periodo avremo imparato ad apprezzare il valore delle cose, del tempo e della libertà.” Giacinto Siciliano
”È un periodo complesso e difficile: tutto quello che si sta vivendo fuori, dentro le case circondariali è amplificato. Le mura separano le persone dalla città e le proteggono, ma sono anche un limite: chi vive dentro fatica a vivere le restrizioni, gli spazi sono stretti e c’è poco margine di movimento. Si aggiunga che le attività previste in condizioni normali sono quasi tutte sospese. È un momento difficile per i detenuti ma anche per gli operatori che devono gestire la situazione di assoluta emergenza, mantenendo la calma e al contempo assicurandosi di non essere veicolo di contagio del virus per chi sta dentro.” Giacinto Siciliano
Casa circondariale di Milano San Vittore, foto di Gianluca di Ioia
Stefano Boeri ha raccontato il progetto San Vittore, spazio alla bellezza che vede le due istituzioni unite in una inedita collaborazione: ”Il carcere di San Vittore e Triennale Milano stanno portando avanti un progetto di speranza, nato dalla considerazione della vicinanza geografica delle due istituzioni e della loro lontananza in termini di pubblico, profilo e orientamento. L'idea è quella di lavorare insieme con l'obiettivo comune di cercare di migliorare, in qualità e bellezza, gli spazi di vita della casa circondariale.”
Casa circondariale di Milano San Vittore, foto di Gianluca di Ioia
”È un progetto su cui lavoriamo da mesi grazie alla collaborazione di Triennale e altri enti per provare a rilanciare e ripensare uno dei simboli della città di Milano che, per diversi motivi, negli ultimi anni è andato in decadenza. Riprogettare gli spazi di vita comune della grande comunità di San Vittore, dalle celle dei detenuti agli spazi del personale, investire sui luoghi e sulle persone e credere nel fatto che, se opportunamente assistite, le persone possano cambiare e tornare nella società in modo corretto, anche e nonostante tutto ciò che è successo in questi giorni.” Giacinto Siciliano
Giacinto Siciliano, foto di Gianluca di Ioia
Giacinto Siciliano è Direttore della casa circondariale di Milano San Vittore. Ha ricoperto incarichi dirigenziali in importanti strutture penitenziarie: Busto Arsizio, Monza, Trani, Sulmona, Milano Opera. Svolge attività di docenza presso le Scuole di formazione dell’amministrazione penitenziaria e presso l’Istituto superiore di Studi penitenziari. Collabora con ”l’aula più stretta del mondo”, progetto sperimentale di formazione manageriale svolto nella casa di reclusione di Opera in collaborazione con le società di formazione Slo e Galdus.