Un ricordo di Alberto Arbasino
2 aprile 2020
Nell’ambito di Triennale Decameron, gli scrittori Gianluigi Ricuperati e Marco Belpoliti hanno ricordato Alberto Arbasino (22 gennaio 1930 – 23 marzo 2020).
Intellettuale e scrittore, con il suo approccio sofisticato, anticonformista ed eclettico, Arbasino ha analizzato e raccontato le trasformazioni sociali e culturali dell'Italia dal dopoguerra a oggi, offrendo un fondamentale contributo alla letteratura italiana. A partire dal romanzo Fratelli d'Italia del 1963, Belpoliti e Ricuperati ripercorrono la vita di Arbasino tra ricordi personali e letture tratte dalle sue opere principali.
Un ricordo di Alberto Arbasino, Gianluigi Ricuperati e Marco Belpoliti
Audio del dialogo
”Quello di Arbasino è un parlato, ma non è un parlato neorealista della cultura di strada, popolare, è un parlato borghese, alto-borghese, un modo molto fluido di raccontare. Una forma di narrazione orale trasferita da un magnetofono, trasferendo le voci che sono dentro di lui sulla pagina.”
Marco Belpoliti
Alberto Arbasino, Tavoli, foto di Giovanna Silva © Doppiozero
”Feltrinelli con Fratelli d'Italia è stata una delle prime collane al mondo a mettere lo scrittore in copertina, con una grafica di Albe Steiner e una foto di un giovane Alberto Arbasino.”
Gianluigi Ricuperati
Alberto Arbasino, Fratelli d'Italia, Feltrinelli, 1963
”Alberto Arbasino era un cacciatore di personaggi eccentrici alla pari di sé, e soprattutto non ancora scoperti. Lui era il loro inventore, come mostra Sessanta posizioni (1971) libro di interviste, colloqui e visite a monumenti del passato, che non aveva mai voluto ristampare – 'Cosa vuoi che capisca un lettore d’oggi? Dovrei mettere pagine e pagine di note per spiegare chi è o chi era quel tale, e allora addio freschezza del libro… lasciamolo com’è', ripeteva ogni volta che gli dicevamo che era d’obbligo una ristampa. Arbasino è uno scrittore istantaneo, il più contemporaneo dei contemporanei.”
Alberto Arbasino, Grazie per le magnifiche rose, Feltrinelli, 1965
Alberto Arbasino, Off-Off, Feltrinelli, 1971