Triennale Milano
© Luca Stoppini
Mostra

Tailoring school A journey into education

13 – 16 gennaio 2024
Ingresso libero
In collaborazione con Kiton, un progetto dedicato alla formazione che prende le mosse dall’esperienza della Scuola di Alta Sartoria che il marchio napoletano ha fondato nel 2000 e che da ventitré anni rappresenta un progetto formativo d’eccellenza, necessario per custodire le tradizioni e garantire la continuità dell'arte sartoriale nel mondo. La collaborazione si struttura in una mostra co-prodotta insieme a Kiton, presentata durante la Milano Fashion Week, e in una serie di appuntamenti che intendono valorizzare l’esperienza formativa e far conoscere un modello virtuoso e replicabile in altri contesti. La mostra si propone di raccontare l’eredità culturale e la tradizione sartoriale napoletana che la scuola porta con sé.
Crediti
In collaborazione con: Kiton A cura di: Luca Stoppini

Highlights

@ Luca Stoppini

Archivi e collezione

Tre modelle percorrono il Ponte che collega il Palazzo dell'Arte con l'area verde antistante, progetto degli architetti Aldo Rossi e Luca Meda
Tre modelle percorrono il Ponte che collega il Palazzo dell'Arte con l'area verde antistante, progetto degli architetti Aldo Rossi e Luca Meda
Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala
Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala
Una modella posa all'interno della Mostra di oggetti per la casa (o Mostra Oggetti d'uso), nel Padiglione USA progettato dagli architetti Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers
Una modella posa all'interno della Mostra di oggetti per la casa (o Mostra Oggetti d'uso), nel Padiglione USA progettato dagli architetti Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers
Interno del Tunnel Pneu, progetto di Jonathan De Pas, Donato D’urbino e Paolo Lomazzi
Interno del Tunnel Pneu, progetto di Jonathan De Pas, Donato D’urbino e Paolo Lomazzi