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Triennale Milano
Technoshamanic Systems, Apparel Cloud Spirits Techno (2020-21)

Suzanne Treister progetta di salvare il mondo con i suoi Sistemi tecnosciamanici

27 agosto 2021
Intervistata dal DAMN Magazine a febbraio 2020 poco prima dell’imprevedibile anno che avrebbe seguito, Suzanne Treister ha speculato che l’origine della sua opera fosse il bisogno di predire il futuro. “Voglio conoscere tutti i segreti dell’Universo, tutto il potenziale futuro della tecnologia [...] fin dall’adolescenza ho sempre avuto la fantasia di salvare il mondo¹”. La nuova serie di Treister, Tecnoshamanic Systems [Sistemi tecnosciamanici], si incentra su tale potenziale e usa supposizioni come base per costruire delicatissimi castelli di carta. Salvare il mondo si concretizza come incertezza e fede, porre domande senza risposta e offrire risposte senza domanda.
Technoshamanic Systems, Diagrams, Tree of Life 01 (2020-21)
Technoshamanic Systems, Diagram, Language Transmutations (2020-21)
Technoshamanic Systems, Diagram, Language Transmutations (2020-21)
I diagrammi dei Technoshamanic Systems di Treister sono dolci, belle, soffici strutture dense di Informazione. Le innocenti chine e le pitture ad acquerello rappresentano dei “piani microcosmici, non-colonialisti, verso un immaginario tecnospirituale di visioni alternative della sopravvivenza sulla Terra e il popolamento del cosmo²”. Si tratta di un ampio progetto, articolato in 13 gruppi di disegni utopici di Treister: Project Diagrams [Diagrammi progettuali], Earth Eco Systems and Architectures [Ecosistemi e architetture terrestri], Reinvented Technologies [Tecnologie reinventate], Interplanetary Social Structures [Strutture sociali interplanetarie], Designs for Spacecraft [Disegni per veicoli spaziali], Apparel [Abbigliamento], Interplanetary Space Habitations [Abitazioni spaziali interplanetarie], Interplanetary Meditation and Biospheres Islands [Meditazione interplanetaria e isole di biosfere], Crystal Architectures [Architetture di cristallo], Vultures [Avvoltoi], Rituals [Riti], Stars and Visions [Stelle e Visioni].
I Project Diagrams riflettono il processo in cui Treister crea mondi e mappe per guidare lo spettatore attraverso i Sistemi. Le sue linee e frecce di collegamento ci preparano per vedere una sequenza di dati logica (e illogica) e fattuale (o controfattuale): il ciclo vitale della cellula creata per agevolare la nostra comprensione. Stravaganti e al limite dell’amministrativo, i Project Diagrams si appropriano della forma e del linguaggio dell’”informazione”. Ma l’informazione di Treister è disorientante: mette in relazione la teoria dell’arte con le strutture delle molecole, le prime leggi internazionali con la conoscenza occulta. Le sue idee di largo raggio sono definite con un linguaggio volutamente accademico, con termini vaghi e complessi visti su articoli di giornale e manifesti delle biennali, echi di una verbosità del blocco aziendale-artistico-militare-industriale. 
Per i neofiti è difficile riconoscere che cosa è informazione consolidata e che cosa è speculazione. 
Ed è questo il punto: a partire dalla fine degli anni Ottanta, Treister ricerca ed esplora il potere nascosto, svelando teorie del complotto e tessendo le sue. Fin dal 1995 Rosalind Brodsky, lo squilibrato alter ego dell’artista, viaggia nel tempo e manipola i grandi personaggi storici del XX secolo. Concentrandosi sui media digitali emergenti, le indagini di Treister hanno abbracciato tutto: dai programmi militari classificati della CIA e l’occultismo al sistema di catalogazione della NATO e la storia dell’arte (parte della sua permanenza al CERN, l’istituto di fisica svizzero e luogo di nascita del World Wide Web). Il suo lavoro si è impegnato in un dialogo complesso con la produzione di immagini e l’accettazione della conoscenza, attirando l’attenzione sulle modalità in cui anche forma e geometria virtuali creino e legittimino il potere. I suoi progetti datati 2019, SURVIVOR (F) e THE ESCAPIST BHST (BLACK HOLE SPACE TIME), si sono evoluti attorno all’organizzazione dell’intelligenza, sovvertendo i diagrammi di Feynman, quelli ad albero e perfino la Kabbalah. Gli intricati acquerelli raccontano la storia di un’entità cosmica enigmatica, una coscienza post-umana in grado di superare grafici e mappe create dall’intelligenza umana. THE ESCAPIST è un agente della “diagrammatologia”, l’analisi critica delle forme della conoscenza che W.J.T. Mitchell ha definito nel 1981³. Questo studio dello schema riconosce e mette in discussione le distanze fra le forme visibili e gli ideali platonici a cui assomigliano⁴. 
Technoshamanic Systems, Diagram, Ethical Questions Concerning Space Law (2020-21)
Suzanne Treister allunga e distorce in nuove forme chimeriche le ombre e i riflessi di queste idee convertite. Nei Technoshamanic Systems si serve di candidi colori a pastello e linee grezze per trasportare lo spettatore dentro ciò che sembra un mondo leggibile semplificato. Ma è sufficiente leggere l’abstract e il burocratese per notare l’effetto stridente. Il contrasto spinge lo spettatore a interrogarsi riguardo alla legittimità di tutto il linguaggio e di tutti i diagrammi dell’artista, nonché dei sistemi che essi sorreggono. Imbellendo ed edulcorando il linguaggio aziendale e legale, Treister cancella i confini fra obiettivi sociali e fantasia. I Technoshamanic Systems incoraggiano lo spettatore a guardare oltre la pretenziosità dell’Informazione e a comprendere il fondamento immaginario su cui poggiano tutti i sistemi (siano essi militari, aziendali o istituzionali).  Proprio come l’ombra di Peter Pan, le immagini “riflettenti” di Treister si discostano dai loro ideali platonici al punto da una loro vita indipendente e malvagia. Scucita dai suoi “proprietari”, l’Informazione si fa strada nei sogni della seconda stella a destra. 
I Technoshamanic Systems portano i sogni di THE ESCAPIST (BHST) a un livello successivo. Con l’apparente uso di diagrammi come mezzi di comunicazione ideologici tradizionali, i SYSTEMS di Treister pianificano un’utopica co(s)mica retrofuturista. Invece di impiegare l’Informazione come una critica, un’esplorazione post-umana di un linguaggio alternativo, o anche una citazione estetica, Treister offre i Project Diagrams come un mandala: uno strumento per la meditazione. 
The Escapist BHST (Black Hole Spacetime), Cosmic Rays (2018-2019)
The Escapist BHST (Black Hole Spacetime), Museum of Black Hole Spacetime, Tree of Life (2018-19)
The Escapist BHST (Black Hole Spacetime), Museum of Black Hole Spacetime, Tree of Life (2018-19)
Esponendo la superficialità della fantasia futurista aziendale, Treister propone una sua personale e seducente visione del futuro. Alla maniera di una Gorilla Girl cosmica, la sua era spaziale antiautoritaria potrebbe prestarsi come stage per Barbie nel ruolo di David in 2001: Odissea nello spazio. I Technoshamanic Systems, quasi un nipote bastardo del Cosmismo russo, Hilma af Klint e Barbarella, anticipano il futurismo mistico di una giovane astrologa su TikTok nel 2021. Nell’era dei viaggi spaziali privati e letteralmente fallici, Suzanne Treister disegna furgoncini da hippie della Volkswagen per attraversare la galassia. Un turismo spaziale più per Grimes, che per Elon. Nelle pitture di Apparel, le figure colorate in modo approssimativo sfoggiano corna animali o elaborati copricapi, quasi fossero spettrali sacerdotesse verdi e viola dei Technoshamanic. Il futuro si veste di scintillanti body burlesque e spalline all’americana, come le comparse di Planet Her di Doja Cat o Dirty Computer di Janelle Monaé. I corpi alieni di Treister fluttuano nelle pagine, stendendosi fiaccamente su pianeti e UFO che li circondano, mentre animali, vegetali e minerali e i loro bordi svaniscono nell’etere. I futuri alternativi dei Technoshamanic Systems’  fanno sbiadire gerarchie e distinzioni, immaginando nuove costellazioni di geometria sacra ben lontane dalle IPO della prossima settimana e dal giovane miliardario del prossimo anno. 
Suzanne Treister sta finalmente progettando di salvare il mondo. Ma proprio come gli alieni della Guida galattica per autostoppisti, non sono risposte quelle che cerca: bensì, domande. Al posto di trovare una risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto il resto, i Technoshamanic Systems si interrogano su come noi stessi formuliamo questi termini di ricerca. In maniera simile alla forma ricorrente della Kabbalah, i Technoshamanic Systems sono costruzioni infinite e concentriche; una piattaforma politica psichedelica che ci indirizza due passi più avanti, uno a fianco, e un salto nell’abisso. 
Crediti
Note: ¹ Damn Mag Intervista con Nadine Botha ² Sito di Suzanne Treister https://www.suzannetreister.net/TechnoShamanicSystems/menu.html ³ W. J. T. Mitchell, “Diagrammatology” 1981 ⁴ Platone, Libro VI, in Diagrammatology